Rhipsalis baccifera: il cactus vischio che allevia lo stress
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Rhipsalis baccifera: il cactus vischio che allevia lo stress

Quando si parla di piante grasse, si può affermare con una certa sicurezza che in questa categoria, rientrino tutte quelle piante che hanno la capacità di immagazzinare acqua nei loro tessuti, per averne una riserva durante i periodi di siccità. Perché hanno sviluppato questa caratteristica? Semplicemente per spirito di sopravvivenza in ambienti ostili come quelli desertici.

Con altrettanta sicurezza, siamo soliti affermare che nell’ambito delle piante grasse, distinguiamo in cactus e succulente, tutte quelle piante che presentano tratti e caratteristiche comuni che si riconducono alla presenza o meno di spine o alla presenza o meno di foglie succulente.

Siamo quindi abbastanza sicuri, già ad una prima occhiata, di ciò che possiamo identificare come cactus o come succulenta. Eppure, la natura da un lato e gli studiosi di botanica che nel tempo si sono occupati della classificazione delle piante dall’altro, si sono divertiti a mischiare le carte in tavola.

Mi vengono in mente ad esempio le Euphorbie. Pensate all’Euphorbia trigona o all’Euphorbia Horrida o ancora all’Euphorbia milii, che sebbene abbiano le spine e l’aspetto del cactus, in realtà non sono cactus. D’altro canto, vi sono piante che, dall’aspetto alle condizioni di crescita, all’assenza di spine, nulla hanno in comune con i cactus eppure sono cactus.

Ne sono testimonianza i cosiddetti cactus delle foreste pluviali. Vi ho già parlato diffusamente di un cactus appartenente a questa categoria, il famigerato Cactus di Natale definito anche Schlumbergera.

La pianta che vi propongo in questo articolo, ne condivide i tratti e le  caratteristiche e tutto sembra fuorché un cactus. Si tratta della cosiddetta Rhipsalis, nella sua declinazione più popolare che è la Rhipsalis baccifera.

Questa pianta presenta evidenti differenze con i suoi fratelli del deserto. Intanto non ha le spine e può essere maneggiata senza problemi. In secondo luogo è un cactus epifita e ciò significa che cresce e prospera sugli alberi, delle volte anche sulle rocce. Preferisce quindi un ambiente più umido e ombroso rispetto ai classici cactus.

Questa circostanza rende la Rhipsalis in generale, un’ottima pianta d’appartamento. Negli ultimi tempi si è diffusa molto, diventando uno dei cactus più popolari, forse proprio per le sue spiccate qualità ornamentali. Può essere coltivata in cesti appesi, collocata su una mensola o su un tavolo o inserita in giardini verticali con altre piante ornamentali epifite, come le orchidee, le bromelie e le felci.

In ogni caso, la sua lunga e folta chioma di sottili steli carnosi, rende questa pianta un’aggiunta preziosa, dal sapore tropicale, ad ogni stile di arredamento. E se l’aspetto non basta, sappiate che è in  grado di produrre dei piccoli frutti simili a delle bacche di colore bianco o rosa che la rendono del tutto simile al vischio, un’altra pianta tipica del natale. Anche per questo viene definita cactus vischio.

C’è un altro pregio che viene attribuito a questa pianta. Secondo uno studio condotto da un’università britannica, sembra infatti che le piante del genere Rhipsalis, siano in grado di produrre un evidente abbassamento dei livelli di stress. Sarà per il loro aspetto, sarà per il colore del fogliame, ma sembra abbiano un effetto calmante in chi abita o lavora in un ambiente in cui è presente una Rhipsalis.

Se a tutti questi ingredienti aggiungiamo la grande facilità di coltivazione e propagazione, allora non possiamo assolutamente far mancare la Rhipsalis baccifera nella nostra collezione di piante grasse.

Origini

La Rhipsalis baccifera è originaria delle regioni tropicali dell’America centrale e meridionale. È molto diffusa nella foresta amazzonica per esempio. Tuttavia, essa è presente nativamente anche in alcune regioni del continente africano, dalla Costa d’Avorio all’Etiopia e fino al Sud Africa, alle Seychelles, alle Mauritius e al Madagascar. È inoltre presente anche nel continente asiatico, in particolare nello Sri Lanka, in Nepal e in India.

Si suppone che i semi di Rhipsalis baccifera siano stati portati dalle Americhe in altri continenti, tramite gli uccelli migratori oppure tramite le navi che trasportavano merci tra il Brasile e l’Africa. Non è da escludere però che il cactus fosse già presente in questi luoghi prima della deriva dei continenti.

Il suo nome deriva dal greco “rhips” che significa “giunco” per via dei suoi lunghi steli flessibili, e dal latino “bacca” per via dei frutti che produce.

Caratteristiche generali

La Rhipsalis baccifera è una pianta appartenente alla famiglia delle Cactaceae, in particolare al gruppo dei cosiddetti “cactus della giungla”. Nei luoghi di origine la si può trovare ad altitudini che arrivano fino ai 1700 metri sul livello del mare. Si tratta di un cactus epifita, il che significa che di solito cresce appeso sui tronchi o sui rami di grandi alberi in una grande varietà di habitat.

Lo possiamo trovare nelle foreste pluviali, come anche nelle paludi di mangrovie. La Rhipsalis baccifera può essere anche considerata un cactus sassicolo o in termini tecnici, un cactus litofita perché cresce anche sulle rocce all’ombra, tra muschi e licheni.

Dal punto di vista strutturale, si compone di lunghi steli pendenti che possono crescere in natura fino a 9 metri. Ovviamente in coltivazione non crescono tanto. Possono raggiungere al massimo i 4 metri. Questi steli sono filiformi e succulenti e molto ramificati, tanto da dare alla pianta un aspetto cespuglioso.

Presentano una particolarità, di per sé sono già molto deboli perché si staccano facilmente, però hanno l’abitudine di lasciare andare di tanto in tanto dei rami creando un punto di rottura. In quel tratto lo stelo appare secco. Questo è il metodo principale attraverso cui la pianta si propaga in natura.

Lungo la superficie dei rami si formano delle areole molto piccole che sembrano dei puntini bianchi. Queste minuscole spine sono molto ispide quando la pianta è giovane, ma tendono a scomparire man mano che la pianta invecchia.

Sugli steli si formano inoltre le radici aeree, circostanza del tutto normale per un cactus epifita, che è così in grado di aggrapparsi e svilupparsi su altre piante. La Rhipsalis baccifera è anche un cactus definito polimorfico per l’esistenza di numerose popolazioni geograficamente isolate che ne determinano altrettante sottospecie.

Tra l’altro, questo polimorfismo si traduce delle volte anche in una diversa struttura cellulare, a seconda della posizione geografica. Per cui, la Rhipsalis è diploide in Sud America. Tetraploide in America centrale, Caraibi, SriLanka e in tutta l’Africa. Ottoploide in Madagascar. I termini diploide, tetraploide, ottoploide, si riferiscono al patrimonio cromosomico di una specie.

Normalmente una pianta è diploide, questo significa che nel nucleo cellulare presenta due coppie di cromosomi una maschile e l’altra femminile. È tetraploide quando il numero di cromosomi raddoppia formando quattro coppie, arrivando ad otto coppie nel caso della specie ottoploide. In termini pratici, il raddoppio dei cromosomi rende le piante più robuste con una maggiore tolleranza agli stress legati all’eventuale poca disponibilità di luce o all’assenza totale della stessa.

Come coltivare la Rhipsalis baccifera

La Rhipsalis baccifera è uno dei cactus più facili da coltivare, preferisce essere lasciato in pace piuttosto che ricevere troppe attenzioni. È un genere di pianta che tende ad essere longeva, anche per la sua capacità di rigenerarsi.

Ha una crescita relativamente rapida quindi anche se la compriamo piccolina, in poco tempo creerà un bel cespuglio con cui decorare ogni angolo della nostra casa. Essendo un cactus che proviene dalle foreste tropicali, apprezza sicuramente l’umidità. Possiamo quindi tranquillamente sistemarlo in cucina o addirittura in bagno. Vediamo in dettaglio cosa bisogna fare per mantenere questa bellissima pianta in salute.

Esposizione

Essendo una pianta epifita, in natura cresce sui rami e sui tronchi degli alberi, le cui chiome la proteggono dal sole diretto. È dunque una pianta che ama gli ambienti all’ombra o semi ombreggiati. Tenendo a mente questo:

  • Se decidiamo di tenerla all’esterno, scegliamo un posto che non sia esposto direttamente ai raggi solari, ma deve essere un po’ in penombra. Consideriamo che in estate sarebbe meglio metterla fuori, perché l’ambiente esterno può stimolarne la crescita, ma attenzione al sole che potrebbe bruciare la pianta. Ce ne accorgiamo dal fatto che gli steli diventano rossi e avvizziti.
  • Se decidiamo di coltivare la Rhipsalis baccifera come pianta d’appartamento, allora dobbiamo scegliere una stanza abbastanza luminosa, dove però la luce arrivi filtrata. Posizionarla vicino a una finestra esposta a est o a ovest, andrà più che bene. Le finestre esposte a nord potrebbero non darle luce a sufficienza mentre quelle esposte a sud potrebbero fornire fin troppa luce portando la pianta in sofferenza.

Temperature

Per quanto riguarda le temperature, consideriamo che arriva da climi costantemente caldo-umidi, per cui è una pianta che non sopporta la basse temperature, figuriamoci il gelo. Deve stare ad una temperatura compresa tra i 16 e i 27 gradi tutto l’anno. Questo significa che d’inverno deve essere tenuta necessariamente in casa, in stanze non troppo fredde, perché il freddo non solo influisce negativamente sulla pianta ma può addirittura ucciderla.

Le temperature stabili consentono alla pianta di produrre i boccioli e successivamente fiorire. Se subisce un cambiamento o anche un lieve shock termico, tenderà a perdere i boccioli o i fiori. A primavera, quando le temperature si alzano arrivando ai valori ottimali, possiamo anche portarla all’esterno in un luogo ombreggiato.

Innaffiature

Ritorniamo a parlare del clima in cui cresce e prospera la Rhipsalis per regolarci con le innaffiature. Si tratta di un clima sicuramente caldo umido caratterizzato da piogge costanti per almeno la metà dell’anno. Non sorprende quindi che a differenza degli altri cactus, questa pianta necessiti di innaffiature regolari, più abbondanti in estate e un po’ meno frequenti in inverno.

È bene mantenere sempre il terreno leggermente umido ma assolutamente non inzuppato perché la esporremmo al rischio del marciume radicale. Controlliamo la superficie del substrato, se è completamente secca diamole un po’ d’acqua. In estate può essere necessario irrigare almeno due volte a settimana, una sola volta o anche meno per il resto dell’anno.

Usiamo sempre un sotto vaso in modo che l’acqua defluisca senza ristagnare. A patto che non venga a contatto con le radici, l’acqua raccolta nel sottovaso può essere una buone fonte di umidità. Se occasionalmente ci dimentichiamo di innaffiare, non è un gran problema perché la Rhipsalis è in grado di tollerare brevi periodi di siccità. Usiamo sempre acqua a temperatura ambiente e preferiamo acqua piovana o acqua distillata.

Umidità

Un ulteriore elemento che rende la Rhipsalis baccifera diversa dalla stragrande maggioranza dei cactus, è il suo fabbisogno di umidità. I luoghi di provenienza sono in effetti costantemente umidi, ragion per cui questa pianta necessita di un livello di umidità da moderato ad alto.

La mancanza di questa condizione, causa problemi sia nello sviluppo sia nell’aspetto. Tenendo la Rhipsalis in casa, dovremo stare attenti a posizionarla lontano da qualsiasi corrente d’aria che provenga da un condizionatore, ventilatore o da porte e/o finestre, poiché tendono a seccare eccessivamente l’aria provocando la disidratazione della pianta.

In ogni caso, per creare maggiori livelli di umidità intorno alla pianta, possiamo usare degli umidificatori, dei sottovasi con acqua oppure nebulizzare regolarmente, preferibilmente al mattino.

Terriccio

Il terriccio adatto per questo tipo di pianta non è quello che andrebbe bene per gli altri cactus. In questo caso, è necessario usare un substrato sicuramente leggero, ben drenante e leggermente acido che sia inoltre ricco di sostanze nutritive. Il mix dovrebbe essere composto da materiale organico, come torba o muschio di sfagno per metà a cui aggiungere una parte di sabbia e  pomice o perlite e una parte di corteccia di pino e fibra di cocco.

Concimazione

La Rhipsalis baccifera ha bisogno di essere nutrita soprattutto durante la stagione di crescita. Parliamo del periodo che va dall’inizio della primavera fino alla fine dell’estate. Non concimiamo la pianta durante l’inverno. Il concime specifico per cactacee va più che bene ma in ogni caso, bisogna scegliere un concime bilanciato da usare preferibilmente a metà della forza e somministrarlo una volta al mese. Attenzione al sovradosaggio, non esagerare con le quantità perché le radici potrebbero danneggiarsi e l’accumulo di sali può far morire gli steli che assumono una colorazione marrone.

La fioritura della Rhipsalis baccifera

Le piante di Rhipsalis fioriscono periodicamente tutto l’anno, se coltivate in condizioni ottimali. A differenza di altri cactus epifiti come ad esempio il Cactus di Natale, che produce fiori grandi, il Cactus vischio produce minuscoli fiorellini bianco-verdastri che raggiungono i 5-10mm di diametro e si collocano solitari lungo gli steli.

Le fioriture di questa pianta possono essere copiose, ma stiamo attenti a non spostarla una volta che si sono formati i boccioli, poiché anche piccoli cambiamenti nell’ambiente potrebbero farli cadere.

Dopo la fioritura, i fiori vengono sostituiti da piccole bacche rotonde, prima verdi poi bianche traslucide, o addirittura rosa o rosse in alcune sottospecie, che assomigliano alle bacche del vischio. La pianta si riempie così di lunghi grappoli pendenti che la rendono ancora più ornamentale. La cosa veramente inaspettata è che queste bacche, che sono poi i frutti della pianta, sono commestibili e si dice abbiano un sapore molto dolce.

Credit: https://img.crocdn.co.uk/images/products2/pl/20/00/02/72/pl2000027232.jpg?width=940&height=940; “Rhipsalis baccifera” by Scott Zona is licensed under CC BY-NC-SA 2.0; “Rhipsalis baccifera (J.S. Muell.) Stearn” by Reinaldo Aguilar is licensed under CC BY-SA 2.0; “Rhipsalis mesembryanthemoides” by epiforums is licensed under CC BY-NC-SA 2.0; “Rhipsalis sp. – fruits” by gjshepherd_br is licensed under CC BY-NC-SA 2.0;

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