Gymnocalycium
cactus

Gymnocalycium: il cactus dai fiori ipnotici

Forme strane, nomi difficili da pronunciare (figuriamoci da ricordare), fioriture che lasciano senza parole. Queste sono le peculiarità dei Gymnocalycium, piccole cactacee diventate molto popolari negli ultimi anni sia per il fatto di non essere troppo esigenti in termini di cure, sia per i loro fiori, così belli che non ti stancheresti mai di guardarli. Se come me amate collezionare piante grasse, in particolare i cactus, allora questa piantina dovrebbe avere un posto speciale nella vostra collezione!

Mi rendo conto che, per i neofiti del mondo delle grasse, può essere complicato identificare questo particolare cactus che in genere si distingue per i semi e la particolare conformazione dei fiori. Eppure, sono convinta che, tutti coloro che vanno a caccia di piante grasse nei vivai abbiano visto almeno una volta un esemplare di Gymnocalycium, l’unico tra le varie specie di questo genere che non passa certo inosservato. Avete mai sentito parlare dei cactus lunari? Quelle piantine dalle sembianze aliene, con il fusto di Hylocereus e il cappello di forma tondeggiante variamente colorato dal giallo al rosso? Bene, quello è un Gymnocalycium Mihanovichii.

Se non avete alcuna idea di ciò di cui sto parlando, vi propongo di seguito una piccola galleria delle specie più comuni e popolari di questa pianta, tra cui, il cactus lunare.

Ovviamente questi pochi esemplari non esauriscono tutte le specie classificate di Gymnocalycium che sono all’incirca 70 e che variano tra loro per forme, colori, dimensioni e in certi casi anche per esigenze di coltivazione.

Origini

I Gymnocalycium sono originari del Sud America, la maggiore concentrazione la troviamo in Argentina ma sono presenti anche in Bolivia, Uruguay, Paraguay e Brasile.

Le prime specie furono descritte all’inizio del 1800, attribuendogli il nome di Echinocactus che all’epoca veniva utilizzato per i cactus di forma sferica. Così, la prima specie identificata venne classificata come Echinocactus Gibbosus a causa delle caratteristiche “gobbette” sulle costole della pianta.  Negli anni a venire, i vari esploratori che si susseguirono, scoprirono sempre nuove specie ed il genere venne rinominato in Gymnocalycium.

Il termine nasce dall’unione delle parole greche gymnos , che significa “nudo” e kalyx  che significa “calice”. Il riferimento è sia al bocciolo che al fiore, i quali hanno la caratteristica di essere completamente glabri, senza spine o setole o peluria alcuna. L’unico elemento a protezione del fiore è un sistema di squame che diventano via via più grandi andando dal basso verso l’alto fino a diventare petali esterni del fiore stesso.

Negli anni sono stati vari i tentativi di proporre metodi classificazione delle specie all’interno del genere Gymnocalycium. Nel periodo tra le due guerre, per la prima volta, le specie vennero suddivise in sub unità tassonomiche basate esclusivamente sull’aspetto dei semi. Così oggi, queste piante, vengono inserite in 7 sottogeneri così definiti:

  • Gymnocalycium (G. Gibbosum)
  • Macrosemineum (G. Denudatum)
  • Microsemineum (G. Saglionis)
  • Muscosemineum (G. Mihanovichii)
  • Pirisemineum (G. Pflanzii)
  • Scabrosemineum (G.Monvillei)
  • Trichomosemineum (G. Quehlianum)

Caratteristiche generali

C’è una grande varietà di forme, dimensioni, colori e così via tra le diverse specie di Gymnocalycium, vediamo nel dettaglio le caratteristiche di questa pianta:

  • per quanto riguarda la forma, hanno per la maggior parte un fusto globoso che con l’età può diventare cilindrico o colonnare, altre specie invece rimangono appiattite;
  • le dimensioni sono molto variabili a seconda delle specie, si va da Gymnocalycium veramente piccoli, il cui diametro è compreso tra 1,5 e 3 cm ad altri molto più grandi che raggiungono anche i 30 cm di diametro, come ad esempio, il Gymnocalycium Saglionis. Nelle forme colonnari, possono arrivare anche ai 50 cm di altezza. Tuttavia, la maggior parte delle specie cresce tra 4 e i 15 cm di diametro;
  • le spine sono un’altra peculiarità di questa pianta, possono essere corte o lunghe, di consistenza dura o morbida, dritte o ricurve. Le spine nascono dalle areole e possono essere più o meno numerose;
  • anche la colorazione può essere molto variabile. La maggior parte delle specie assume un colore verde scuro ma c’è ad esempio il Gymnocalycium Damsii, che può assumere una colorazione dal verde chiaro al rosso-violaceo oppure il Gymnocalycium friedrichii che ha una colorazione rosso mattone. Certo c’è da considerare che anche l’esposizione al sole può influire sulla colorazione della pianta. In ultimo, pensiamo alla particolarità del Gymnocalycium Mihanovichii o cactus lunare, la cui pigmentazione alquanto unica, che va dal giallo al rosso, dipende dall’incapacità della pianta di produrre clorofilla e quindi effettuare la fotosintesi, ecco perché, per poter sopravvivere, ha bisogno di un’altra pianta dalla quale assorbire ossigeno;
  • le diverse specie di Gymnocalycium si distinguono anche per il numero e la conformazione delle caratteristiche costole. Queste possono essere divise da pieghe trasversali che gli conferiscono la tipica forma a catena, possono essere sottili, quasi lamellari o gonfie e appena marcate. Il loro numero è variabile e vanno da un minimo di 5 a un massimo di 20;
  • le areole di questi cactus sono sempre lanose.

Come coltivare il Gymnocalycium

Gymnocalycium

Al di là della loro indiscutibile bellezza, questi piccoli cactus sono anche molto facili da coltivare e curare. Molte specie sono altamente apprezzate come piante d’appartamento. Si adattano molto bene infatti, alla coltivazione indoor e fanno la loro bella figura su davanzali, scrivanie o librerie anche come parte di composizioni insieme ad altre piante grasse.

C’è da dire che hanno esigenze diverse rispetto alle specie più comuni di cactus ma, nonostante ciò, possono essere coltivati con facilità anche da chi ha pochissima esperienza. Vediamo in dettaglio quali sono le regole di coltivazione che consentiranno a questa piantina di tenerci compagnia per lungo tempo.

Luce

Per quanto riguarda l’esposizione, i Gymnocalycium hanno esigenze molto diverse rispetto agli altri componenti della loro famiglia. Essi provengono da zone caratterizzate da clima secco per la maggior parte dell’anno. Crescono nelle foreste, prevalentemente sotto il fogliame di cespugli o alberi e comunque all’ombra di palme o arbusti di vario tipo. Amano quindi stare in posti molto luminosi ma non esposti alla luce solare diretta, almeno quando le temperature sono più alte, perché sarebbero soggetti a cambiamenti di colore, ustioni o addirittura essiccazione con perdita delle radici. 

Se li teniamo all’esterno è bene posizionarli in un posto dove ci sia molta luce filtrata o a mezz’ombra, soprattutto in piena estate quando il sole è più inteso e le temperature più alte.

Se li teniamo in casa possiamo posizionarli vicino a una finestra soleggiata, proteggendoli dalla luce solare diretta con delle tende trasparenti. Le finestre esposte a est o a sud sono l’ideale perché forniscono luce solare intensa al mattino e l’ombra al pomeriggio. In inverno possiamo spostarli in un posto meno luminoso ma non troppo caldo perché necessitano di andare in riposo vegetativo se vogliamo vederli fiorire quando verrà il tempo.

Temperatura

I Gymnocalycium, per la maggior parte, sono cactus da clima subtropicale. Prosperano quindi a temperature tra i 24 e i 30 gradi. Temono il freddo e possono sopportare temperature basse per brevi periodi ma comunque non inferiori ai 9/10 gradi centigradi. Chi vive in regioni con inverni rigidi, dovrebbe optare per la coltivazione indoor di queste piante.

Innaffiature

Quando si parla di irrigazione, non c’è poi molta differenza tra il Gymnocalycium e gli altri cactus. Diciamo che sopporta molto meglio la siccità rispetto all’eccesso di acqua. Non esiste una regola fissa relativamente alla frequenza di irrigazione, dipende molto dal clima, dall’umidità ambientale, da quanto è drenante il terreno in cui è collocata la pianta ecc.

Per capire quando è il momento giusto per innaffiare bisogna prima di tutto controllare il terreno, se al tatto risulta asciutto e il vaso è leggero allora è quasi sicuro che la pianta ha bisogno di bere. Se esageriamo con le innaffiature, la esporremo al marciume radicale e non solo. Essendo piante che immagazzinano grandi quantità di acqua nel loro corpo, se gliene forniamo troppa quando non è necessario, tenderanno a diventare morbide per poi piegarsi e alla fine morire. Diciamo quindi che mentre in estate le innaffiature dovranno essere regolari, in inverno possono essere sospese del tutto. Ci sono poi piccoli accorgimenti che possiamo seguire per curare al meglio il fattore irrigazione:

  • cerchiamo di non usare acqua troppo fredda per innaffiare la pianta soprattutto quando fa molto caldo per non causarle uno shock termico;
  • è meglio non innaffiare nelle ore pomeridiane, di mattina sarebbe l’ideale;
  • se possibile, utilizzare acqua piovana o distillata per le innaffiature;
  • la quantità di acqua e la frequenza di irrigazione dipendono anche dalla dimensione del vaso oltre che dalla composizione del substrato, è bene tenerne conto.

Umidità

Dal punto di vista dell’umidità, i Gymnocalycium si adattano bene alle stanze che tendono ad avere aria secca piuttosto che umida. Se l’ambiente è troppo umido possiamo posizionarli vicino a una presa d’aria o mettere un deumidificatore.

Terriccio

Come tutti i cactus, anche i Gimnocalycium prospereranno se vengono piantati in un terreno leggero, poroso e ben drenante. Il normale terriccio specifico per cactus e succulente andrà più che bene. Se vogliamo creare da soli in nostro substrato, dovremo mescolare sabbia grossolana, terriccio e perlite, in modo da avere un substrato ben drenante.

Concimazione

Durante il loro periodo di crescita attivo, i Gymnocalycium potrebbero aver bisogno di concimazione per integrare i nutrienti presenti nel terreno. Il normale concime specifico per piante grasse va bene ma sarebbe meglio usare il 50-70% della dose consigliata. Concimiamo in tarda primavera e se le nostre piante si presentano sane e con una buona crescita basterà farlo anche una sola volta l’anno.

Fioritura del Gymnocalycium

Gymnocalycium fioritura


I fiori sono veramente il tratto distintivo e peculiare di queste cactacee. È proprio grazie alla loro particolare conformazione che è possibile identificare un cactus sconosciuto come appartenente al genere Gymnocalycium. Essi, in effetti, a differenza di tutti gli altri, sono fiori “nudi” privi cioè di spine o peluria e ornati solo da squame che diventeranno, salendo verso l’apertura del calice, i petali più esterni. Sono fiori molto grandi e vistosi rispetto alla pianta e assumono una gamma di colori che va dal bianco al giallo, al rosa al rosso. Il Gymnocalycium è una pianta che fiorisce in primavera-estate, già a partire dal secondo o terzo anno di età. Nella maggior parte delle specie, i fiori si sviluppano sulle areole più vicine all’apice della pianta, mentre in poche altre specie i fiori appaiono sulle areole più vecchie più al centro della pianta e meno vicini all’apice.

È fondamentale, per favorire delle belle fioriture, assicurare alla pianta le giuste condizioni affinché entri in riposo vegetativo quando viene il tempo. Quindi niente o pochissima acqua, niente concime, riponiamola in un luogo fresco e con luce moderata.

Troverete maggiori informazioni sul rinvaso e la propagazione del Gymnocalycium nel prossimo articolo.

Credit: “Gymnocalycium” by douneika is licensed under CC BY-NC-SA 2.0; “Gymnocalycium baldianum” by TriangulatedTruth™ is licensed under CC BY-NC-SA 2.0; “File:Gymnocalycium denudatum 1.JPG” by Petar43 is licensed under CC BY-SA 3.0; “File:Gymnocalycium saglionis1.jpg” by Jabowman78 is licensed under CC BY 3.0; “Gymnocalycium horstii” by douneika is licensed under CC BY-NC-SA 2.0; “File:Gymnocalycium gibbosum.jpg” by Michael Wolf is licensed under CC BY-SA 3.0; “Gymnocalycium bicolor” by Zruda is licensed under CC BY-NC-SA 2.0; “Gymnocalycium quehlianum” by Zruda is licensed under CC BY-NC-SA 2.0; “Gymnocalycium damsii v. rotundulum” by blumenbiene is licensed under CC BY 2.0; “Gymnocalycium anisitsii” by Ezequiel Coelho is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

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