Tephrocactus geometricus: un cactus da collezione
Più ci si addentra nel mondo delle piante grasse e più si rimane piacevolmente impressionati nello scoprire l’esistenza di esemplari a dir poco unici per le loro caratteristiche, la loro bellezza, la loro stranezza e particolarità. È il caso, per esempio, del Tephrocactus geometricus. Si tratta di un cactus dall’aspetto davvero accattivante e inusuale, con quelle palline impilate l’una sull’altra a mo’ di grappoli. Un esemplare da collezione potremmo dire, dal momento che non è molto facile trovarlo, eppure sta diventando sempre più popolare soprattutto tra gli appassionati grassofili.
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Origini
Il Tephrocactus geometricus è originario del Sud America, particolarmente presente nella provincia del Catamarca in Argentina e fino al confine con la Bolivia. Cresce e prospera ad un’altitudine di 2200-2900 metri sul livello del mare in un habitat naturale estremamente arido, completamente esposto al sole, tra rocce e ghiaia e in terreni argillosi e sabbiosi molto drenanti. Il suo nome deriva dalla parola greca “tephra”, che significa “cenere” a causa del colore dell’epidermide di questo cactus, e dalla parola γεωμετρία , che significa geometria.
Caratteristiche generali del Tephrocactus geometricus
Il Tephrocactus geometricus, definito anche opuntia geometrica, è un cactus appartenente alla famiglia delle Cactaceae, e alla sottofamiglia delle Opuntioideae. Attenzione però, perché il fatto che il Tephrocactus appartenga alla sottofamiglia delle Opuntioideae, non significa che esso sia una Opuntia, ma solo che ne condivide alcune caratteristiche.
Si tratta infatti, di un piccolo cactus che presenta fusti segmentati in più cladodi come le Opuntie ma che in questo caso hanno forma globosa o sferica e non piatta. Ogni segmento ha un diametro di 4-5 cm, di colore glauco o blu chiaro che tende al porpora in pieno sole. I nuovi cladodi in crescita sono viola scuro.
Quando l’epidermide di questi segmenti è tesa, mostra tubercoli dalla particolare forma esagonale. A differenza delle Opuntie, i glochidi e cioè quelle minuscole e sottili spine setose che originano dalle areole, sono praticamente assenti, così come le spine che possono essere sporadiche e presenti principalmente nelle areole superiori.
Quando sono presenti, le spine possono essere lunghe da 2 a 15 mm, possono essere bianche o nere, sottili o alquanto spesse. In genere questo cactus ha una crescita che si sviluppa più in larghezza che in altezza, perché si raggruppa in piccoli cespi. Un’altra sua particolarità è che è in grado di immagazzinare acqua non solo nei fusti, ma anche attraverso il suo imponente apparato radicale che viene definito napiforme perché si tratta di una radice a fittone molto più grossa nella parte superiore tipica dei tuberi.
Come coltivare il Tephrocactus geometricus
Il Tephrocactus geometricus non è affatto difficile da coltivare. È una pianta grassa a crescita lenta, consideriamo che produce solo un nuovo cladode all’anno, a meno che non siamo proprio fortunati. Fiorisce facilmente e cresce e prospera in natura, in condizioni che poche altre specie vegetali potrebbero tollerare. Osservando poche semplici regole saremo in grado di coltivarlo sia come pianta da esterno che come pianta d’appartamento.
Esposizione
Per quanto riguarda il fabbisogno di luce, sappiamo che in natura, il Tephrocactus geometricus cresce sotto il sole cocente, in un ambiente particolarmente arido e asciutto. In coltivazione, preferisce sicuramente un’esposizione in pieno sole per la maggior parte della giornata, perché beneficia della luce solare diretta.
Tuttavia è bene proteggerlo dal caldo eccessivo e dal sole diretto nelle ore in cui splende al massimo. Scegliamo quindi una posizione in cui possa stare all’ombra da mezzogiorno alle ore più calde del pomeriggio. Se volessimo coltivare questo cactus in casa, scelta da prendere in considerazione nei mesi invernali, dovremo posizionarlo nel punto più luminoso e ventilato, come può essere una finestra esposta a sud, in modo che possa ottenere 5-8 ore di luce solare, necessarie perché prosperi al pieno delle sue potenzialità.
Il Tephrocactus geometricus è una pianta dalle grandi capacità adattive, per cui potrebbe stare bene anche in zone ombreggiate, ma in tal caso, crescerà più lentamente e fiorirà raramente o per niente. Se facciamo svernare questo cactus in casa, nel momento in cui volessimo riportarlo fuori per l’estate, dovremo aver cura di non esporlo immediatamente alla luce solare diretta perché la pianta ha bisogno di alcuni giorni per abituarsi al nuovo ambiente. Posizioniamola quindi, dove otterrà la luce del sole solo per una parte della giornata per poi spostarla in un punto in cui otterrà più luce, sempre tenendo a mente gli accorgimenti di cui abbiamo parlato precedentemente.
Temperature
I Tephrocactus geometricus sono cactus del deserto, quindi non hanno problemi con le alte temperature e resistono tranquillamente al caldo torrido. La cosa sorprendente è che questo cactus può resistere anche a temperature piuttosto basse fino a -5 o addirittura -10°C. Ovviamente l’esposizione prolungata a tali temperature potrebbe essergli fatale. Durante il riposo invernale però, necessita di essere conservato in un luogo fresco, con temperature idealmente non inferiori ai 5°C. Questo è importante sia per la fioritura che per la salute stessa della pianta. Il problema che può sorgere in inverno è la combinazione di basse temperature e umidità dell’aria e del suolo. Ecco perché la collocazione ideale in inverno per il Tephrocactus geometricus sarebbe in serra fredda o in casa, in ambiente asciutto e ben aerato e non troppo riscaldato. Un corridoio, un vano scale o uno scantinato luminoso sarebbero posti molto adatti.
Innaffiature
Il Tephrocactus geometricus sopporta molto meglio la mancanza di acqua piuttosto che l’eccesso perché suscettibile di putrefazione delle radici. Per regolarci con le innaffiature dobbiamo suddividere il suo ciclo vitale in due fasi distinte: quello della crescita attiva e quello del riposo vegetativo.
La prima fase è quella che va da fine aprile a settembre. In questo periodo, il cactus impiega molte energie per produrre uno o più nuovi cladodi, e affinché siano ben formati, i nuovi germogli devono svilupparsi rapidamente. Per questo, necessità di irrigazione regolare, aspettando sempre che il terreno sia completamente asciutto tra un’irrigazione e l’altra. Quello che dobbiamo fare quindi, quando vediamo spuntare le gemme di nuovi cladodi, è prenderci cura delle innaffiature, ventilare bene e controllare l’esposizione al sole.
La fase del riposo vegetativo inizia a partire da settembre e si prolunga fino alla successiva primavera. In questo periodo le innaffiature vanno sospese completamente. La pianta entra in modalità risparmio energetico e attinge l’umidità che le serve o dall’aria o dalle sue spesse radici napiformi che immagazzinano acqua durante i mesi estivi. Per effetto della stagione secca, i cladodi possono ridurre del 25% il loro volume, non andiamo quindi nel panico se li vediamo un pochino raggrinziti e non cediamo alla tentazione di annaffiarli a meno che le condizioni ambientali non lo rendano necessario, ma non più di una volta al mese.
Umidità
Il livello di umidità ideale per questo tipo di cactus dovrebbe attestarsi intorno al 30%. Non dimentichiamo che in natura cresce in aree poco accoglienti con terreno asciutto e aria secca. È geneticamente programmato per essere in grado di trattenere acqua all’interno dei suoi tessuti e quindi troppa umidità potrebbe far marcire le radici o gli steli.
In genere i livelli di umidità all’interno di una casa dovrebbero andare bene per il Tephrocactus geometricus che quindi si adatta a essere trattato come una pianta d’appartamento. L’importante è non tenerlo vicino a umidificatori, nel caso li usassimo, o a piante che nebulizziamo regolarmente perché necessitano di elevati livelli di umidità.
Terriccio
La scelta migliore per coltivare questo tipo di cactus è piantarlo in un substrato specifico per cactacee formulato appositamente per soddisfare le sue esigenze. Necessita infatti di un terreno altamente poroso e drenante per poter accogliere bene la radice spessa e suscettibile all’umidità. Se vogliamo preparare da soli il substrato per il Tephrocactus geometricus, possiamo mischiare un terzo di normale terreno del giardino senza humus, un terzo di sabbia grossolana o ghiaia e un terzo di perlite o pomice. Questo mix consente un rapido drenaggio dell’acqua, leggerezza e ariosità del terreno, che è ciò di cui il Tephrocactus geometricus ha bisogno.
Concimazione
Crescendo in terreni abbastanza poveri, questo cactus non ha particolare necessità di essere concimato. Tuttavia, se vogliamo incoraggiare o accelerare la sua crescita o la fioritura, possiamo utilizzare un fertilizzante liquido bilanciato o meglio con livelli di potassio leggermente superiori agli altri due nutrienti. La radice del Tephrocactus geometricus è abbastanza sensibile alla fertilizzazione troppo aggressiva, quindi l’opzione migliore è nutrirlo con fertilizzanti specifici per piante grasse e cactus, dato che in genere hanno una bassa concentrazione di nutrienti, solitamente il loro N-P-K è 4-6-7. In ogni caso, per stare sicuri, sciogliamo il concime in acqua e usiamolo a metà della forza consigliata, applicandolo una volta al mese dalla primavera all’autunno. In inverno sospendiamo le concimazioni.
La fioritura del Tephrocactus geometricus
Il Tephrocactus geometricus produce la sua meravigliosa fioritura nei mesi estivi. I fiori hanno una forma a imbuto, sono più grandi di un cladode e appariscenti, il più delle volte doppi, bianchi o rosa con un centro più scuro.
Fiori e nuovi germogli tendono a svilupparsi nella parte superiore dei cladodi. Sfortunatamente, ogni fiore di Tephrocactus geometricus dura solo un giorno. Fortunatamente, i segmenti fioriscono alternativamente, il che prolunga questo bellissimo spettacolo floreale.
Credit: https://pin.it/2Hizmvk; “Tephrocactus geometricus (N0575)” by Eric Barbier is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.; “Tephrocactus geometricus (N0575)” by Eric Barbier is licensed under CC BY-NC-SA 2.0.