foglia di hoya kerrii
rarità e stranezze,  succulente

Hoya kerrii: dalla foglia alla pianta

In questo articolo vi parlerò di coltivazione, cura, rinvaso, malattie e principali caratteristiche della Hoya Kerrii. La festa degli innamorati è ormai passata e in molti si ritrovano a casa questa piccola meraviglia della natura che a tutti gli effetti, negli ultimi tempi, si è imposta come la pianta di San Valentino per eccellenza, soprattutto grazie alla tipica forma a cuore delle foglie. Cosa fare con questa piccolina? La teniamo nel vasetto che la ospita perché fa tanto bella figura? La risposta è decisamente no.

C’è da sapere che la Hoya Kerrii è una pianta a crescita lenta anche se regolare. La sua diffusione non è ampia come quella di altre piante grasse eppure la domanda è in continua crescita.

Oggi, per una scelta di marketing ma anche di economicità, è divenuta consuetudine la pratica di vendere non delle vere e proprie piante ma semplicemente delle talee. Foglie fatte radicare nei vasetti, a forza di polvere radicante e condizioni di luce e temperatura ottimale come solo quelle ricreate in serra possono essere.

Come curare la foglia di Hoya?

Una volta portate a casa e sottratte alla crescita forzata, queste foglioline avranno la forza di riadattarsi e produrre degli steli da cui poi si origineranno nuove foglie?

Purtroppo le statistiche sono sfavorevoli e saranno poche le piantine che riusciranno a sopravvivere sul lungo periodo. Per questo io consiglierei, se abbiamo possibilità di scelta, di comprare una piantina già matura con stelo e foglie. Se così non è, la primissima cosa da fare è rinvasare. Non ci sono vie alternative.

Procediamo quindi ad estrarre la foglia liberando accuratamente le radici, anche con l’ausilio di un pennellino, da quel terribile terriccio da vivaio che molto spesso è semplice fibra di cocco. Questa operazione è di fondamentale importanza per la futura sopravvivenza della pianta. Mettiamola in questi termini: lasciare la hoya nella condizione in cui è stata comprata la porterà a morte certa. Se sostituiamo il substrato avrà qualche possibilità in più di sopravvivere e crescere. Il motivo sta nel fatto che il terriccio nel quale viene fatta radicare la foglia, tende ad indurirsi e compattarsi intorno alle radici senza farle respirare, soprattutto se parliamo della fibra di cocco.

Una volta che abbiamo ripulito le radici, rinvasiamo la foglia in un substrato che deve essere molto leggero con tanto materiale inerte. Interriamo le radici per bene senza preoccuparci che la foglia stia dritta, la possiamo tranquillamente appoggiare sul bordo del vasetto e da qui è tutto nelle mani di madre natura, a noi toccherà aspettare e sperare che venga fuori un qualche getto. Con la Hoya la parola d’ordine è pazienza, potrebbe metterci davvero tanto, tanto tempo prima di dare qualche segno di vita. Se proprio la pazienza non è il nostro forte, potremmo provare a crearle una ferita lungo il gambetto, se ce l’ha, in modo che si formi il famoso callo cicatriziale così da stimolare la crescita tissutale e la formazione di un nuovo getto. Difficilmente potrebbe avvenire in altro modo non essendoci alcuna porzione di gambo.

Come coltivare la Hoya Kerrii

pianta di hoya kerrii

Le Hoya sono piante molto particolari, ne esistono tante specie e non c’è una regola generale che sia valida per tutte. Ce ne sono alcune che sono più simili alle piante grasse, altre più simili alle piante tropicali. Hanno specifiche esigenze che possono variare molto a seconda del luogo in cui si trovano. Possono farci aspettare anni prima di crescere e svilupparsi e intanto si impara a conoscerle. È necessario saperle osservare e ascoltare perché ogni piccolo cambiamento nell’apparato fogliare o nei rami, può essere una richiesta d’aiuto e la spia che qualcosa non va.

La hoya kerrii proviene dalle foreste pluviali del sud dell’Asia, presenta quindi le caratteristiche di una pianta tropicale e molto spesso viene trattata come un’orchidea. Possiamo definirla a tutti gli effetti, una pianta d’appartamento. Vediamo quali sono le regole da rispettare per avere una hoya kerrii sana e prolifica.

Luce

Questa succulenta tropicale prospera nella luce diretta e brillante di un davanzale, sebbene possa cavarsela anche con una luce intensa e indiretta. È necessario cercare il punto più luminoso della nostra casa, magari una finestra a sud-ovest. È lì che dovrebbe essere posizionata l’hoya kerrii. Bisogna però considerare che parliamo di una pianta molto volubile. Può capitare che se  inizia a ricevere troppa luce perché magari il sole è molto forte,  il calore che si genera per effetto del vetro potrebbe non essere gradito alla pianta e le foglie potrebbero iniziare a ingiallire. Se ciò accade è bene valutare l’aggiunta di una tenda trasparente alla finestra o semplicemente spostare la pianta fuori in un luogo molto luminoso ma riparato dal sole diretto. Le varietà variegate possono richiedere un po’ più di sole rispetto alla pianta completamente verde.

Sebbene a volte è necessario per la sua salute, questa pianta non ama essere spostata. Valutiamo quindi con attenzione il posto in cui metterla perché è una pianta molto stanziale come tutte le hoya del resto.

Temperatura

Le temperature interne medie dovrebbero aiutare la Hoya kerrii a prosperare. Le temperature di crescita ottimali si aggirano intorno ai 18 ° C – 27 ° C. L’umidità per questa pianta non è un problema, anzi, ricordiamo che si tratta di una pianta tropicale quindi se l’ambiente diventa troppo secco è necessario nebulizzare le foglie con regolarità.

Innaffiature

La Hoya kerrii immagazzina l’acqua a lungo tra un’annaffiatura e l’altra. Infatti, se ci facciamo caso, le sue foglie sono molto carnose e assolutamente succulente quindi sopporta bene anche la mancanza di acqua. In ogni caso, andrebbe innaffiata quando il terreno è completamente asciutto. Seguendo questa regola, come possiamo ben immaginare, il tempo tra un’innaffiatura e l’altra diventa molto variabile a seconda del posto in cui si trova la pianta. Teniamo conto che anche se la hoya ha bisogno di stare un po’ più umida rispetto alle altre piante succulente , il terreno non dovrebbe comunque mai essere inzuppato poiché troppa acqua può causare marciume delle radici. L’ideale sarebbe utilizzare acqua piovana per le innaffiature. Come si innaffia una hoya kerrii? Possiamo procedere in due modi:

  • Possiamo usare il metodo della doccia come si fa per le orchidee in modo da bagnare la pianta dall’alto cosicché tutte le foglie possano trarne beneficio. Ovviamente sia l’acqua che la temperatura ambientale devono essere fresche per non danneggiare la pianta, possiamo anche strofinare un po’ le foglie se sono molto sporche.
  • Il secondo metodo è innaffiarla dal fondo del vaso. In pratica non facciamo altro che prendere un contenitore riempito con acqua e vi immergiamo dentro il vaso con la hoya, lentamente il terreno si bagnerà e la pianta prenderà l’acqua di cui ha bisogno, se vediamo che l’acqua viene assorbita tutta velocemente ne aggiungiamo altra perché significa che la pianta ha ancora bisogno di bere. Quando il livello dell’acqua non scende più togliamo la bacinella da sotto il vaso. In estate possiamo vaporizzare spesso le foglie con acqua piovana o distillata per creare un certo tasso di umidità.

Terriccio

Per quanto riguarda il substrato, va bene una miscela adatta per le piante grasse con normale terriccio, perlite, corteccia e aggiungendo una buona quantità di torba in modo che sia molto leggero e drenante e non trattenga l’acqua, dato che deve stare umida ma non inzuppata.

Concimazione

Le hoya kerrii non sono piante a rapido sviluppo quindi è bene non concimare troppo spesso perché non va bene forzarle troppo. L’ideale sarebbe  concimarle solo in primavera-estate quando sono attivamente in crescita e con un concime molto bilanciato in azoto, fosforo e potassio.

Il rinvaso della Hoya Kerry

giovane pianta di hoya kerrii

Una delle principali caratteristiche della Hoya kerrii è la sua ostinata lentezza nella crescita. La maggior parte di queste piante a foglia singola, se non morirà, rimarrà della stessa dimensione per un certo numero di anni: alcune si svilupperanno, altre no.

In ogni caso, l’apparato radicale non tiene lo stesso ritmo e si sviluppa più rapidamente ed è proprio quando  la Hoya kerrii avrà un apparato radicale consolidato che inizierà a  produrre i rami su cui si formeranno nuove foglie. Le piante mature avranno rami  spessi e rigidi per sostenere il loro andamento rampicante.

Proprio a causa della crescita dell’apparato radicale,  il rinvaso deve avvenire almeno ogni due anni. Utilizziamo un vaso che non sia molto più grande di quello precedente e non dimentichiamoci di inserire un supporto per facilitare l’arrampicamento della pianta. Bisogna considerare infatti che una volta che la pianta inizia a produrre i rami, questi raggiungeranno lunghezze considerevoli. In alternativa, possiamo usare dei vasi da appendere e lasciare che i rami precipitino sul lato del contenitore. Se siamo fortunati e la pianta gradisce le condizioni ambientali di crescita, può arrivare a produrre fino a 10 nuove foglie nel periodo vegetativo.

La fioritura della Hoya Kerrii

fiore della hoya kerrii

Le Hoya Kerrii sono piante a fioritura estiva. Quelle più giovani possono fiorire a partire da giugno fino ad agosto, mentre quelle più mature fioriscono in estate inoltrata. I fiori sono semplicemente meravigliosi, sono molto piccoli e riuniti in gruppi da dieci a trenta e tutti insieme formano una specie di ombrellino. Hanno forma di stella. I piccoli petali sottostanti hanno una consistenza vellutata e setosa o meglio ancora al tatto sembrano di cera, ecco perché vengono definiti fiori di cera ed emanano un leggero profumo di vaniglia, mentre la stellina centrale è molto consistente. Durano alcuni giorni e in questo tempo secernono una specie di nettare che tende ad imbrattare qualsiasi cosa si trovi nelle vicinanze. Se la pianta è all’esterno, non è un grosso problema ma se la teniamo dentro casa stiamo attenti a questa sua particolarità.

La propagazione della Hoya Kerrii

La Hoya Kerrii è relativamente facile da propagare usando il metodo delle talee. Per prima cosa andremo a tagliare una porzione di ramo dai 5 ai 10 centimetri che porti almeno una o due foglie e almeno due nodi. Dopodiché lasciamo asciugare le talee su una superficie aperta per un giorno per facilitare la formazione del callo alle estremità tagliate.

Una volta pronte le talee è necessario farle radicare e qui esistono diverse soluzioni, le più usate sono quelle che si servono del normale substrato a base di terriccio e quelle che invece fanno ricorso ai materiali inerti come la perlite, lo sfagno, le chips di cocco ecc. I rami della pianta hanno piccole protuberanze (nodi) in rilievo che normalmente producono radici aeree. Questi nodi produrranno radici regolari se vengono propagati con l’ausilio dell’acqua o del terriccio. Se si sceglie di radicare la talea nel terreno, bisogna usare un substrato molto leggero e costantemente umido fino alla formazione delle radici. Per ottenere il giusto grado di umidità, si può nebulizzare più volte al giorno oppure usare un sacchetto di plastica e chiuderci dentro la talea. In questo modo dovremmo essere in grado di vedere le prime radici entro una decina di giorni.

Se scegliamo di far radicare la talea sfruttando l’umidità prodotta dall’acqua, dovremo ricorrere a materiali inerti come la perlite o lo sfagno. Non faremo altro che inumidire i materiali e inserirci dentro le nostre talee in modo che assorbano costantemente l’umidità necessaria per far sviluppare le radici, un po’ come avviene in natura. Anche in questo caso è possibile utilizzare le bustine di plastica per velocizzare il processo.

A questo punto bisogna posizionare la talea in un luogo luminoso e la temperatura non dovrebbe essere inferiore ai venti gradi. È un’operazione da fare quindi nel periodo estivo.

Le principali cause di morte della Hoya Kerrii

Esistono principalmente tre cause di morte della Hoya Kerri:

  1. Marciume radicale
  2. Cocciniglia cotonosa
  3. Substrato troppo compatto

Il marciume radicale può derivare da vari fattori che si ricollegano a tutti a una errata coltivazione della pianta. Il substrato utilizzato magari non è abbastanza leggero e drenante, per esempio. Un eccesso di innaffiature che magari sono troppo frequenti  e così ravvicinate da non permettere la completa asciugatura del substrato tra una e l’altra e poi c’è il fattore ambientale che si traduce in temperature troppo basse e così via.

Un altro grosso problema delle Hoya è la cocciniglia cotonosa. Questo insetto aggredisce la pianta soprattutto nel periodo estivo e non viene quasi mai del tutto debellato a causa dell’enorme quantità di uova depositate sulle foglie che si schiudono di continuo. Ciò spiega perché i normali antiparassitari non sono molto efficaci in quanto uccidono solo l’insetto adulto ma non agiscono sulle uova. Gli esperti di Hoya consigliano di pulire almeno una volta a settimana per un mese le foglie con una soluzione di acqua e alcol nella proporzione di 1:1/4.

Ulteriore causa di disagio che può portare a morte la Hoya è l’utilizzo di un substrato troppo compatto che soffoca le radici e di conseguenza la pianta.

Credit: “.hoya lucky heart” by ]babi] is licensed under CC BY-NC-SA 2.0, “File:Small Hoya kerrii D1409.jpg” by Tangopaso is licensed under CC BY-SA 3.0, “My little valentine Hoya kerrii #hearthoya #hoyakerrii #houseplants #houseplantsofinstagram #plantlove #houseplantlover #heart” by katerha is licensed under CC BY 2.0, “Hoya kerrii” by _j_a_d_s_ is licensed under CC BY-NC 2.0, “Hoya Kerrii” by Kawa0310 is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

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