Mammillaria: guida completa alla coltivazione
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Mammillaria: guida completa alla coltivazione

La Mammillaria è sicuramente il genere di cactus più popolare e diffuso tra chi coltiva piante grasse. Diciamocelo pure, chi non ha una Mammillaria nella propria collezione di grassocce? Forse non saremo in grado di identificarle subito, ma possiamo star certi che quando al vivaio l’occhio ci cade sui piccoli cactus in esposizione, la maggior parte delle volte stiamo guardando una Mammillaria.

Le sue dimensioni ridotte, la facilità di crescita e propagazione, nonché la semplicità nella coltivazione, rendono questo cactus perfetto per la distribuzione di massa. Le Mammillaria attirano sicuramente per la loro forma compatta e per le fioriture molto variegate. Sono infatti, un genere molto numeroso e ce n’è per tutti i gusti. Si può assolutamente affermare che sono le piante ideali per che inizia a cimentarsi con la coltivazione dei cactus.

Origini

La maggior parte delle Mammillaria sono endemiche del Messico. Alcune specie si possono trovare in Colombia, in Guatemala, nonché nelle isole dei Caraibi. Altre raggiungono gli Stati Uniti. In condizioni naturali , crescono nei climi aridi, infatti  sono abbastanza resistenti alla siccità. D’altro canto, non è affatto inconsueto trovarle sugli scogli e vicino al mare, dove crescono su rocce calcaree. Questa pianta è stata descritta in letteratura per la prima volta a metà del 18° secolo. Il nome del genere deriva dalla parola latina mamilla che significa “seno” e fa riferimento alla forma dei tubercoli, più o meno grandi, presenti in ogni specie.

Caratteristiche generali del cactus Mammillaria

I cactus del genere Mammillaria appartengono alla famiglia delle Cactaceae. È uno dei generi più grandi con le sue circa duecento specie riconosciute. Il fusto carnoso di questi cactus può assumere tre forme principali. Può essere globoso, quindi perfettamente tondo. Può essere appiattito, quasi da sembrare un disco. Infine può essere cilindrico e oblungo con andamento colonnare o ricadente. In ogni caso, queste piante possono crescere solitarie o in cespi o colonie.

Nel primo caso, crescono non più di 30 centimetri in altezza con un diametro compreso tra 1 e 20 centimetri. Nel caso dei cespi, possono tranquillamente anche raggiungere il metro di diametro. Il tratto distintivo di questo genere di cactus, qualunque sia la specie, è l’assenza delle consuete costole che caratterizzano gli altri tipi di cactacee. Al posto delle costole troviamo i tubercoli, disposti a spirale lungo l’intera superficie dello stelo. All’estremità dei tubercoli, troviamo le areole, dalle quali fuoriescono le spine, che possono essere poche o molte, più o meno sottili e disponibili in un’ampia gamma di colori. 

tubercoli e spine del cactus Mammillaria

In effetti, il colore e le dimensioni delle spine variano notevolmente a seconda della specie. In alcune specie, l’areola è fornita di due tipi di spine: una centrale, rigida e robusta e intorno a questa una serie di spine più sottili e rivolte verso il basso. Grazie a questa loro struttura unica, resistono facilmente all’evaporazione dell’umidità trattenendola a lungo e respingono i raggi del sole quando sono troppo intensi. Lo spazio tra i tubercoli si chiama ascella. Questo particolare punto può essere vuoto o ci possono essere contemporaneamente o alternativamente spine e lanugine. Si tratta di una parte anatomica molto importante perché è lì che si formano i fiori. Un’altra differenza significativa rispetto agli altri cactus sono le radici spesse e carnose.

Come coltivare i cactus Mammillaria

Come curare la pianta grassa Mammillaria? Questa è una domanda che chiunque si approccia per la prima volta a questo cactus si pone, soprattutto se non ha molta esperienza con le piante grasse. In realtà, le Mammillaria sono così popolari e comuni in coltivazione proprio perché sono molto facili da coltivare e non richiedono molte attenzioni. In ogni caso, dovremo essere in grado di assicurare loro delle condizioni ambientali di crescita ottimali, tenendo conto che in natura preferiscono attecchire nelle fessure rocciose, nei tufi vulcanici e alcune specie crescono vicino al mare.

Esposizione

Per farci un’idea del fabbisogno di luce di questo cactus, basti dire che è fotofilo e ciò significa che ha bisogno di molta luce, e se non ne riceve abbastanza, potrebbe morire. In realtà, a meno che non si tratti di specie fortemente pubescenti cioè lanuginose, non tollerano la luce solare diretta, almeno non nelle ore più calde. Esponiamole al sole diretto per qualche ora la mattina ma da mezzogiorno in poi, dovrebbero stare in ombra luminosa.

Se teniamo i nostri cactus Mammillaria in casa, è meglio posizionarli sul davanzale di una finestra esposta a est o a ovest.

Se coltiviamo le Mammillaria all’aperto, cerchiamo un punto che riceva la luce solare diretta all’inizio o alla fine della giornata, quando la luce e il calore sono meno intensi. Inoltre, se le mettiamo vicino ad altre piante, consideriamo che i cactus Mammillaria tendono ad essere a crescita bassa, quindi le piante alte possono facilmente oscurarli.

Il luogo ideale per loro sarebbero i balconi o le verande, dove possono acclimatarsi gradualmente ai cambiamenti di luce e temperatura e godere di una buona ventilazione.

Cosa può succedere se la Mammillaria non riceve la giusta quantità di luce?

Se la pianta riceve troppa luce solare diretta, andrà incontro a delle scottature che si manifestano con sbiancamenti o comparsa di macchie grigie o marroni ruvide sulla superficie del cactus. Se ci accorgiamo di questi danni, spostiamo la pianta in un punto in cui possa godere di luce solare indiretta. Le scottature solari non sono fatali per la pianta se interveniamo rapidamente, però le aree bruciate dal sole tendono a crescere in modo non uniforme. Ciò andrà ad incidere sull’aspetto e sull’andamento della pianta in crescita. Se lasciamo la pianta cuocersi al sole, allora le scottature possono anche distruggerla.

Se al contrario, la pianta non riceve luce a sufficienza, manifesterà altri tipi di problemi. Durante il periodo di dormienza, non sarà un problema ricevere meno luce ma in fase di crescita le Mammillaria diventano avide. È pur vero che, specie diverse hanno esigenze diverse, ma il minimo indispensabile è di almeno quattro ore di luce solare indiretta e brillante. Se ne ricevono di meno, vanno incontro al fenomeno dell’eziolatura. Conseguenza di tale condizione è che lo stelo diventa fortemente allungato, pallido ed esile.

Nelle Mammillaria di forma globosa potrebbe essere più difficile rendersene conto ma può essere particolarmente evidente nei nuovi getti, che possono assumere una forma insolita e un colore verde chiaro o giallo. Anche una crescita improvvisa e rapida può essere una reazione della pianta alla poca luce. Il cactus si sforzerà di diventare abbastanza alto da trovare una fonte di luce ma se non la raggiunge rapidamente si indebolirà diventando vulnerabile a danni e malattie. Quando notiamo una situazione del genere o spostiamo la pianta in luogo più luminoso o forniamo luce artificiale attraverso le lampade di coltivazione.

Temperature

Nel suo periodo di crescita, parliamo quindi dell’estate, questa pianta ha bisogno di temperature comprese tra i 18 e i 25 gradi centigradi per svilupparsi e crescere al meglio. In inverno, quando la Mammillaria entra nel periodo di dormienza, deve essere mantenuta ad una temperatura non superiore ai 10 gradi centigradi. Questo le consentirà di fiorire senza problemi quando verrà il tempo. Se la teniamo in casa, dovrebbe trascorrere i mesi invernali in una stanza fredda con una temperatura di circa 10 gradi centigradi. Come per tutte le piante grasse, proteggiamo le Mammillaria dalle gelate. Poniamo particolare attenzione quando le temperature si mantengono stabilmente sotto i 5 gradi centigradi.

Innaffiature

Il regime delle innaffiature cambia a seconda delle stagioni e dipende dalle condizioni meteorologiche e dalle dimensioni del vaso. Dalla primavera all’inizio dell’autunno, i cactus crescono attivamente, è il momento in cui producono fiori o frutti, o anche nuove plantule. Affinché la pianta possa gestire tutta questa nuova produzione, ha bisogno di energia e quindi di acqua.

In questo periodo, è bene irrigare almeno una volta a settimana. Teniamo a mente che, il terriccio deve essere completamente asciutto tra un’innaffiatura e l’altra, altrimenti si rischia il marciume per eccesso di umidità. Quando il caldo si fa intenso, è consigliabile innaffiare nelle ore più fresche del mattino o della sera. L’ideale sarebbe utilizzare acqua piovana o acqua distillata. Innaffiamo abbondantemente e  facciamo defluire l’acqua dal fondo del vaso.

In autunno, l’irrigazione va gradualmente ridotta. Possiamo irrigare una volta ogni 15 giorni. È meglio innaffiare la Mammillaria al mattino, cosicché la superficie del terreno possa asciugarsi bene fino a sera. Man mano che ci si addentra nella stagione autunnale, le giornate iniziano ad accorciarsi e le Mammillaria smettono di crescere e vanno in letargo. Per tutto l’inverno e fino alla primavera, questi cactus hanno bisogno di riposare per affrontare le temperature più basse e l’abbassamento dei livelli di luce.

In questa situazione, se continuassimo ad innaffiare e nutrire il nostro cactus come in estate, lo costringeremmo a non andare in letargo, mostrando segni di crescita stentata ed eziolatura. Per questi motivi, è necessario interrompere le irrigazioni o limitarle ad una volta al mese, anche perché le Mammillaria tollerano meglio la siccità che l’umidità stagnante. 

Umidità

Le Mammillaria crescono bene in una condizione di bassa umidità e necessitano di una buona ventilazione.

Terriccio

Le Mammillaria, come tutti i cactus, necessitano di un substrato di coltivazione molto drenante perché sono particolarmente inclini a marcire. Inoltre, deve avere un pH acido e una struttura leggera e porosa che consenta non solo il passaggio dell’acqua, ma anche una buona areazione delle radici.

In genere il terriccio specifico per cactacee è la soluzione migliore. Se volessimo creare in casa il nostro substrato, dovrà essere composto per metà da materiale inerte e per metà da materiale organico. Quest’ultimo è un materiale a base vegetale, ed è ciò che immagazzina la maggior parte dei nutrienti principali di cui il nostro cactus ha bisogno.

Il materiale inerte può essere composto di sabbia, perlite o pomice, vermiculite. Consideriamo che la perlite e la vermiculite sono minerali naturali ottimi per aerare i terreni. La sabbia drena molto bene, ma deve essere sabbia grossolana. Per quanto riguarda la parte organica, consideriamo che le Mammillaria sono cactus del deserto. Evitiamo per questo motivo, i prodotti ricchi di humus e preferiamo la torba e/o la fibra di cocco a cui aggiungere pezzi di corteccia. Tra la torba e la fibra di cocco sarebbe da preferire quest’ultima perché la torba tende a trattenere l’acqua troppo a lungo.

Concimazione

Le Mammillaria sono piante in grado di crescere anche senza bisogno di essere concimate. Tuttavia, se vogliamo che abbiano una bella crescita e una fioritura abbondante, è consigliabile concimarli con  fertilizzanti specifici per cactus almeno una volta al mese da metà primavera a metà autunno. 

Utilizziamo solo fertilizzanti liquidi, ad alto contenuto di potassio e fosforo. L’azoto dovrebbe essere presente in minime quantità poiché inibisce la crescita e rende lo stelo acquoso e morbido. In inverno, quando inizia il periodo di dormienza, la concimazione non è più necessaria e va sospesa.

La fioritura del cactus Mammillaria

Se hanno goduto al meglio del loro periodo di riposo vegetativo, in primavera le Mammillaria ci regaleranno bellissime fioriture dall’aspetto del tutto particolare. Infatti nella maggior parte delle specie, si forma un’intera corona di fiori nella parte superiore dello stelo. I fiori sono molto carini e hanno spesso un profumo gradevole. Possono essere di piccole o medie dimensioni, in alcune specie non arrivano al centimetro e mezzo. In altre, sono molto vistosi e si ergono su lunghi tubi floreali sopra la pianta con una dimensione che può arrivare fino ai 5 cm di diametro. 

Per quanto riguarda i colori, possono essere bianchi, crema, rossi, rosa e gialli, delle volte caratterizzati da una riga centrale più scura. Le fioriture sono di breve durata e quando i fiori appassiscono, rimangono i frutti tipicamente rossi. Questi sono caratterizzati da strutture tubolari che ricordano delle piccole caramelle e che sembra siano commestibili. Arrivano a maturazione in circa 3 mesi, a quel punto i baccelli si rompono e si sfaldano rivelando i semi.

Normalmente i fiori si originano sulle ascelle. Affinché i boccioli si aprano completamente, hanno bisogno di luce e di acqua. È proprio in questo momento che l’irrigazione dovrebbe essere più abbondante e frequente. Durante la maturazione dei boccioli, questi non dovrebbero ricevere luce solare diretta. Il lato su cui si trova il bocciolo, dovrebbe essere girato in modo che sia all’ombra. Se ciò non viene fatto, il bocciolo potrebbe morire.

Credit:Foto di Martin Palla da Pixabay; Foto di Hans Braxmeier da Pixabay;Foto di Israel Pérez Valencia da Pixabay

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Un commento

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